Music box

Ero a terra,come una bambola di pezza. I due demoni dalla bellezza sovroumana erano faccia a faccia,se non fosse stato per poche diversità del loro corpo,sarebbero state due goccie d'acqua. Martina era vicino a me,mi accarezzò il morso profondo che ardeva. Il sangue scorreva,senza fermarsi,bagnava il mio collo e scendeva sul petto,qualche goccia finiva sul pavimento marmoreo. La mia vista era doppia,semrava davvero che fossi sotto una droga potente. Mi sembrava di volare. Sembrava di sentire ancora qualcuno succhiare il mio sangue con tanto gusto. Una lacrima percorse veloce il mio viso,a ricordarmi del dolore che provavo in quel momento. Sentii la mano di Martina asciugarmela,poi mi sussurrò qualcosa che non capii. Loro parlavano. I due mostri parlavano di chissà quale cosa,mentre io ero sul punto di morire. Il morso di Damon era così diverso da quello di Azrael,il suo era forte,deciso e sopratutto velenoso. Il Veleno andava insieme al mio sangue. O almeno così sentivo. All'improvviso Azrael si avvicinò a me,mi prese in braccio e disse minaccioso al fratello <Ritoccala e non ti ritroverai la testa> Damon sorrise di gusto alla minaccia,poi cambiò il suo sorriso con lo stesso broncio di quando l'ho visto. Aveva degli occhi profondi,molto più profondi del fratellino. Si passò la mano tra i capelli d'ebano,poi la fece scendere verso la guancia con un movimento sinuoso. Era così bello. Aveva qualcosa che Azrael non aveva. Rimasi a guardarlo mentre si strofinava la mano sulla guancia,facendola diventare un po' rossa. Poi puntò i suoi occhi verso di me,e mi dedicò un sorriso acceso ed elegante. A distolgermi da il suo bel volto,la camminata furiosa di Azrael;mi teneva stretta a lui,tra le sue braccia sembravo un cagnolino indifeso; appoggiai la testa sul suo petto,e a cullarmi c'era il suono così soave del suo cuore. Chiusi gli occhi,ero troppo stanca per rimanere sveglia. Al mio risveglio,ero distesa su un letto,in una stanza che non conoscevo. Accanto a me sentivo il respiro di lui arrivarmi contro, così girai la testa e lo vidi. Era seduto a poca distanza da me su una sedia di legno massiccio e antico,con lo sguardo perso nel vuoto. Aveva le mani intrecciate l'una all'altra,la sua ennesima posa perfetta. Avrei voluto parlargli,ma mi mancava la voce. Fu lui allora a parlare <Buongiorno. Hai dormito bene?> la sua voce aveva qualcosa di diverso,non era così dolce come tante altre volte. Sembrava tesa e leggermente irritata. Tirai fuori tutta la voce che avevo <Mi dispiace.. Sono finita lì perchè..> <Lo so il motivo. La tua amica mi ha detto tutto> mi interruppe prima che potessi finire la frase <Non ti dispiacere. Non è colpa tua. è solo che Damon non è un vampiro comune,come hai visto> lo guardai triste,le lacrime all'argine degli occhi pronte a traboccare <Come faceva lui a sapere di me?> chiesi,con la poca voce che avevo,e lui mi fissò congelandomi. Distolsi lo sguardo dal suo viso <Damon non è uno scemo. Sa tutto di te e di me. Ma tu hai perso la memoria...> Spalancai gli occhi. E lui questo come lo sapeva? <Tu chi sei in realtà? Come fai a saperlo?> Lo vidi mentre abbassava la testa <Io e te ci siamo già conosciuti in passato. Per colpa di Damon tu ti sei scordata di me. Per la precisione.. Lui l'ha fatto perchè ti amava. Non poteva sopportare il fatto che tu fossi mia> Ma cosa stava dicendo? Io Sua?Dopo nemmeno una settimana che ci siamo conosciuti? Mi girai su un fianco,dalla parte opposta a dov'era lui. Dunque questi due mi conoscevano? <Ti spiegherò meglio quando ti sarai ripresa... Ora è la mia ora di cacciare,sai.. è mezzanotte> Mi girai di scatto verso di lui <M-mezzanotte? E i miei genitori? Saranno preoccupatissimi per me!> Dissi balbettando appena,poi lui si avvicinò a me.Questo contatto non era previsto,e quindi mi sforzai di rimanere calma <Ci ha pensato Martina a loro,non temere. Nel frattempo che io sono a caccia rimani qui perfavore. Non uscire assolutamente da questa stanza> Abbassai lo sguardo e annuì appena mentre lui uscì dalla porta. Mi guardai attorno: I mobili,il letto a baldacchino erano antichi,il pavimento era marmoreo,nero e sembrava coperto da uno strato di polvere. Girai la testa verso il comò accanto a me,e vidi,tra i tanti oggetti d'antiquariato,una piccola scatola,un carrillon. Mi avvicinai a esso per vederlo meglio,e per la curiosità lo aprì. Una musica melodiosa vi usciva, così bella e cristallina. Poi qualcosa cadde dalla scatola,sembrava un pezzo di carta. Lo presi in mano,e realizzai che era la mia scrittura. Sorpesa iniziai a leggere: "Amor mio,scusa se siamo costretti a vivere questo amore così doloroso,pieno di trappole e inganni. Appena leggi questo biglietto,vieni nell'atrio di casa tua,sto prendendo il tè. Ti aspetto,la tua Luna" Sorpresa. Ma che cosa stava succedendo? L'atrio? Mi guardai attorno,e poi capì: questa doveva essere la casa di Azrael. Chissà se nell'atrio c'era qualche indizio.. Rimisi a posto il biglietto e la scatola,mi alzai dal letto e mi diressi verso la porta. Ero decisa: cercare il mio passato in quello di Azrael.

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